– Ciao Antonio! Da quanto tempo lavori in C.M.S. e quale mansione svolgi?
Sono in C.M.S. da circa 18 anni, e lavoro al Reparto Taglio, l’area in cui vengono organizzate le materie prime e opportunamente preparate secondo le specifiche richieste dalla Produzione. La gestione della materia prima riveste un ruolo cruciale nel soddisfacimento delle aspettative dei nostri Clienti, che si dimostrano ogni giorno sempre più esigenti, soprattutto nel settore alimentare.

– Ti ricordi il tuo primo giorno di lavoro?
Come potrei dimenticarlo?! Iniziai a gennaio del 2001. Era per me un’esperienza completamente nuova, infatti non avevo mai lavorato prima nel settore metalmeccanico. Quando arrivai in questa azienda mi ero appena trasferito: pima vivevo a Napoli, dove lavoravo come autista per una tipografia. Quando questa chiuse, avevo tre figli piccoli e non fu facile decidere di traslocare con la mia famiglia al Nord. Al mio arrivo qui, feci domanda, la accettarono e poco dopo iniziai la mia nuova avventura in C.M.S.. Cominciai in quello che era il vecchio stabilimento di Via di Vittorio e, con il supporto di due colleghi, iniziai pian piano ad imparare il mio nuovo lavoro. In particolare devo tanto a Flavio Baldassarri, collega di una vita, ora in pensione, che mi insegnò le basi del mestiere. Nonostante lavorassimo duramente per portare avanti le attività dell’officina, l’ambiente era molto famigliare e tranquillo. Mi trovai subito bene, infatti in 18 anni di lavoro non ho mai cambiato mansione!

– Che cosa sognavi di fare da bambino?
Ho sempre sognato di fare lo chef nelle navi da crociera. E quarant’anni fa l’ho fatto veramente! Mi sono infatti diplomato alla scuola alberghiera come “chef de rang”. Pensavo di poter continuare in quell’ambito, e fare carriera nel settore della ristorazione di lusso, poi molteplici motivi mi hanno condotto su percorsi diversi.

– Hai un hobby, una passione, un sogno? Raccontaci di te.
Una passione? Il mare! Ci sono nato e cresciuto e non potrei non amarlo! Ricordo che ogni volta che potevo me ne andavo a pescare. Quando stavo su una barca o sugli scogli mi sentivo improvvisamente sereno. Inutile negarlo: ho molta nostalgia della mia città natale!  Quando nasci in una città di mare, il mare ce l’hai dentro! Ed è una certezza così radicata che, pur avendo cambiato città, porto ancora con me.

– Come ti vedi tra 10 anni?
Anche per motivi di salute, a breve andrò in pensione e… chissà come sarà?! Io non sono un “tipo da bar” e odio giocare a carte! Infatti, quando finisco il turno al lavoro non faccio altro che raggiungere mia moglie a casa e dedicarmi alla mia famiglia. Spesso mi chiedo dove sarò tra 10 anni…. forse sarò scappato al mare?! O forse no! Se dovessi decidere di restare a vivere qui, mi dedicherei volentieri ad attività di volontariato. Per esempio, mi è piaciuto molto il progetto “Volontariamo” realizzato da C.M.S. qualche anno fa. Questa esperienza mi ha infatti permesso di conoscere una splendida realtà: la Caritas di Modena. Raccoglievamo dai supermercati o dai panifici cibo e pane da distribuire ai più bisognosi. Ho visto con i miei occhi situazioni veramente drammatiche, ed è stata un’esperienza molto toccante per me, che mi ha insegnato tanto.

– Cosa ti piace di C.M.S.?
C.M.S. è un’azienda in cui si sta bene, è certamente un buon ambiente lavorativo.

Inoltre, ritengo che sia un onore poter lavorare per clienti prestigiosi come i nostri, e riceverne riconoscimenti sulla qualità dei nostri prodotti.

C’è poi un ulteriore aspetto che desidero evidenziare, forse più “materiale” ma indubbiamente cruciale. In tutti questi anni di lavoro in C.M.S. ho visto l’azienda attraversare anche diversi momenti di difficoltà. Nonostante tutto, non è stata mai saltata, nemmeno posticipata, alcuna mensilità. Questa regolarità non deve essere data per scontata, in altre realtà aziendali la ritardata, o addirittura la mancata retribuzione è un incidente che in periodi estremamente critici i propri dipendenti hanno purtroppo dovuto affrontare.  Ma in C.M.S. non è mai stato così, e dobbiamo esserne tutti consapevoli. Credo che anche questo, almeno in parte, abbia contribuito alla nostra capacità di resistere. E ora siamo pronti per sorridere al futuro e mostrare l’energia che da sempre ci caratterizza.