– Ciao Augusto! Ti ricordi il tuo primo giorno di lavoro in C.M.S.?
Certo, come potrei dimenticarlo? Iniziai in quella che era la nostra consociata SMC di Vignola. Venni collocato nel comparto ferroviario, e con il supporto del cliente stesso, iniziai un intenso percorso di apprendimento e specializzazione nel montaggio delle casse di manovra, attività alla quale mi sono poi dedicato per i successivi vent’anni.
– Attualmente quale mansione svolgi?
Alcuni recenti cambi organizzativi dell’azienda mi hanno condotto su mansioni diverse, e da circa un anno mi sono trasferito nel nostro stabilimento di Marano, dove non mi occupo più di assemblaggio ma del taglio della materia prima.
– Che cosa sognavi di fare da bambino?
Ho sempre sognato di lavorare con i cavalli, la mia più grande passione! Ricordo ancora che il giorno del mio esame di maturità anziché recarmi a scuola come tutti i miei compagni, scappai e andai a fare un concorso di equitazione. Quella gara la vinsi, ma persi il mio diploma. Un prezzo certamente troppo alto da pagare, uno degli sbagli più grossi di tutta la mia vita. Ma all’epoca ero solo un ragazzino che non desiderava altro che seguire i propri sogni. E questi miei desideri in parte si avverarono perché, vincendo quel concorso, ebbi la possibilità di lavorare come professionista dell’equitazione per circa cinque anni, a livelli anche nazionali, classificandomi tra i migliori d’Italia. Purtroppo, un brutto incidente mi obbligò a interrompere la mia promettente carriera. Nel frattempo, mi ero inoltre costruito una famiglia e con una bimba piccola avevo senza dubbio bisogno di una vita maggiormente regolare e strutturata; pertanto, dopo una breve esperienza come istruttore, decisi di orientarmi su altri percorsi professionali. E così approdai in C.M.S..
– Cosa ti piaciuto di C.M.S.?
La correttezza prima di tutto. In questi vent’anni ho sempre avuto la possibilità di fare il mio lavoro serenamente e senza pressioni. C.M.S. è un’azienda in cui si sta bene, che mi ha dato tanto non solo sotto il profilo professionale ma anche e soprattutto dal punto di vista umano. Elena per me è molto di più di un datore di lavoro.
– Tra qualche ora marcherai il tuo badge per l’ultima volta nella tua vita… Come ti senti?!
Sicuramente non mi vedrete in nessun cantiere!! Scherzi a parte, questo è certamente un bel traguardo e lo festeggerò raggiungendo alcuni amici in vacanza a Grosseto.
Quando rientrerò, inizierà un nuovo capitolo della mia vita. Mi dedicherò alla mia campagna e al mio orto. Non mi sentirò certamente solo, potrò finalmente trascorrere il mio tempo in compagnia della mia famiglia, del mio cane e soprattutto del mio nipotino. Questo non è un addio, ma un arrivederci! Passeggiando per il paese avrò certamente modo di incontrare i miei ex colleghi. Li saluterò con piacere e sorriderò pensando alle tante avventure ed esperienze lavorative avute al loro fianco.