– Ciao Mirco! Quale mansione svolgi e da quanto tempo lavori in C.M.S.?
Sono coordinatore della qualità per il reparto produttivo.
Lavoro in C.M.S. dal primo luglio 2013, a breve saranno 7 anni. Il tempo vola, sembra ieri!
– Ti ricordi il tuo primo giorno di lavoro? Hai un aneddoto a riguardo?
Mi ricordo ancora che il mio primo giorno d’assunzione era estate e faceva molto caldo. Prima di entrare in azienda pensai che mi sarei sciolto! Invece una volta all’interno rimasi sorpreso nel constatare che l’edificio era climatizzato. E non solo: intorno a me i pavimenti erano bianchi e non respiravo “odore di officina”! Tornato a casa mia madre non credeva fossi stato a lavorare!
– Quali sono gli aspetti che secondo te differenziano C.M.S.?
Credo che un aspetto che tutti notano, soprattutto chi viene da altre realtà, sia la cura dell’ambiente di lavoro e l’attenzione per il benessere del dipendente. C.M.S. promuove la tutela della salute, accompagnando i propri dipendenti in un percorso di educazione sanitaria incentrato sulla prevenzione. Ad esempio, alcuni mesi fa è stata organizzata in collaborazione con Fondazione ANT durante l’orario di lavoro una giornata informativa in azienda sul tema del melanoma, con la possibilità per i dipendenti interessati di essere visitati presso l’ambulatorio aziendale da un medico esperto di questa patologia in modo del tutto gratuito.
Un altro punto importante, a mio avviso, sono le ore dedicate alla formazione: corsi di inglese, excel, lettura del disegno tecnico, qualità e studio statistico sono solo alcuni esempi.
Un ulteriore aspetto che per me ha un grande valore è la disponibilità all’ascolto: C.M.S. è un’azienda che dà molto spazio alle soluzioni innovative e accoglie di buon grado nuove idee di miglioramento che possono venire ad ognuno di noi rispetto al nostro lavoro: se vuoi proporre eventuali migliorie, sarai ascoltato dalla Direzione senza pregiudizio, una buona idea può venire da tutti.
La cosa che però credo sia il vero punto di forza di C.M.S. è la meritorietà. Viene data a tutti una possibilità di crescita, non importa l’età o da dove sei partito: se sei meritevole e dedito al tuo lavoro potrai comunque arrivare a ricoprire ruoli di responsabilità. La nostra organizzazione non è “a compartimenti stagni”: se hai voglia e capacità, in C.M.S. puoi crescere e questo stimola le persone a lavorare con un impegno maggiore.
– Come è cambiato il tuo lavoro con l’emergenza Coronavirus?
Ci siamo dovuti riorganizzare attivando adeguate turnazioni di lavoro: per chi non era abituato è stato abbastanza duro all’inizio. Inoltre, ora occorre rispettare tutte le regole di sicurezza e di distanziamento sociale quindi non possiamo avvicinarci troppo ai colleghi e dobbiamo organizzare riunioni esclusivamente in modalità telematica. Non si può più lavorare in team in maniera convenzionale, che per me è sempre stato fondamentale: più teste trovano più soluzioni e sviluppano un’idea comune migliore. Chi come me si occupa di qualità sa quanto sia importante la comunicazione, la vicinanza ai colleghi per mostrare ed evidenziare eventuali difetti sui prodotti. Di colpo mi sono dovuto abituare a farlo a distanza! Per fortuna la tecnologia ci ha agevolato e, grazie alle video-chiamate e ai sistemi informatici di cui l’azienda dispone, abbiamo fatto di necessità virtù e ci siamo adattati in fretta.
– E il rapporto con i colleghi?
Sono una persona decisamente estroversa, da Responsabile punto tutto sul contatto umano e lavoro molto sulle relazioni: spesso una pacca su una spalla o una battuta detta al momento giusto aiutano a creare un ottimo feeling con i propri collaboratori. Con il virus sono certamente cambiati i rapporti umani ma ho cercato comunque di non perdere il sorriso e di non farmi mai vedere preoccupato, mantenendo sempre un clima disteso e sereno. Soprattutto nella fase più grave della pandemia, mi sono trovato ad avere a che fare con colleghi molto spaventati rispetto a quanto stava accadendo, e ho quindi sempre tentato di tranquillizzarli, facendo loro capire che seguendo le regole e le linee-guida che ci erano state date in azienda, il rischio da contagio sarebbe stato veramente minimo. All’opposto, ho poi dovuto gestire anche collaboratori disinteressati e incuranti, richiamandoli all’attenzione e sensibilizzandoli ad un maggiore rispetto delle nuove direttive. È necessario far convivere le diverse realtà senza però farle scontrare tra loro. Appena la situazione lo permetterà organizzerò una grigliata con tutto il mio team!
– Il tuo ménage familiare ne ha risentito?
Ad essere sincero no, ho un bimbo di 2 anni che mi ha sempre tenuto molto impegnato.
Quando non ero al lavoro mi sono dedicato sempre e solo alla mia famiglia ed ho riscoperto quanto sia importante riservare il giusto tempo alle persone che ami. Per fortuna ho un bel giardino e durante la quarantena abbiamo potuto trascorrere molto tempo all’aperto.
– Un messaggio in bottiglia per le generazioni future. Quale insegnamento ti piacerebbe fosse recapitato?
Posso dirti quello che cercherò di insegnare a mio figlio: dai a tutti il rispetto che meritano ed impegnati, fai del tuo meglio. Non importa dove arriverai: se avrai fatto il massimo non potrai rimproverarti niente.