Cosa si intende per packaging alimentare?

Il packaging alimentare è il processo attraverso cui viene creato l’involucro per gli alimenti.

Apparentemente è un processo semplice. In realtà parlare di packaging alimentare significa avventurarsi in una giungla di situazioni e casistiche che possono essere molto ampie e differenti fra loro.

Proviamo dunque a fare un po’ di chiarezza partendo da una definizione che ritroviamo nell’articolo 218 del Codice dell’Ambiente (decreto legislativo 3 aprile 2006):

Si intende per imballaggio, il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a proteggerle, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all’utilizzatore, ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso scopo.

Il packaging per alimenti può essere chiamato anche imballaggio o confezionamento alimentare. Ci si riferisce sempre allo stesso processo.

packaging alimentare

Confezionamento alimentare primario, secondario e terziario

Il confezionamento, o packaging alimentare, si differenzia in tre principali sottocategorie:

  • imballaggio alimentare per la vendita o imballaggio primario ossia l’imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, un’unità di vendita per l’utente finale o per il consumatore
  • imballaggio alimentare multiplo o secondario che è concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, il raggruppamento di un certo numero di unità di vendita, indipendentemente dal fatto che sia venduto come tale all’utente finale o al consumatore, o che serva soltanto a facilitare il rifornimento degli scaffali nel punto di vendita. Esso può essere rimosso dal prodotto senza alterarne le caratteristiche;
  • imballaggio alimentare per il trasporto o imballaggio terziario: imballaggio concepito in modo da facilitare la manipolazione ed il trasporto di merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, di un certo numero di unità di vendita oppure di imballaggi multipli per evitare la loro manipolazione ed i danni connessi al trasporto, esclusi i container per i trasporti stradali, ferroviari marittimi ed aerei.

Ovviamente quando si parla di prodotti alimentari, il confezionamento deve seguire precisi standard igienici per garantire la sicurezza e la pulizia dei prodotti. In questo senso, quindi è di fondamentale importanza il pieno rispetto delle normative e l’impiego di materiali ad altissimo rendimento.

È ovvio che per preservare gli alimenti, l’imballaggio o packaging prodotti alimentari deve essere realizzato con materiali specifici, atossici, in grado di minimizzare il deterioramento del prodotto anche in condizioni ambientali avverse e non rilasciare sostanze tossiche o nocive. I materiali da confezionamento più diffusi sono il metallo, il vetro, la carta e il cartone, seguiti da vari materiali plastici.

Le aziende alimentari, dalle multinazionali alle medio-piccole, si servono di sofisticate e tecnologiche macchine per il packaging che hanno lo scopo di imballare il prodotto rendendo il processo sicuro, economico e veloce e facendo aumentare di conseguenza l’efficienza della fabbrica.

packaging alimentare

Caratteristiche delle macchine per packaging alimentare

Le macchine per il confezionamento dei prodotti alimentari possono essere notevolmente diverse sia nella forma, sia nelle dimensioni, sia per la tipologia di imballo che sarà necessario seguire. Ciò che invece è fondamentale e non deve mai mancare per una macchina che si occupa del confezionamento alimentare riguarda l’alto standard di livello igienico.

Per individuare il macchinario ideale per l’imballaggio dei propri prodotti alimentari è necessario fare un’attenta analisi delle caratteristiche della macchina e delle sue funzioni, partendo da alcuni elementi fondamentali:

  1. per prima cosa bisogna valutare il tipo di prodotto da confezionare: va considerata  la tipologia di conservazione del prodotto, nonché la sua garanzia di mantenimento dello standard qualitativo. Bisogna avere un’idea precisa del tipo di packaging che si vuol realizzare, ed infine considerare attentamente il rapporto tempo/qualità.
  2. Bisogna poi valutare la versatilità e la flessibilità della macchina, in modo che l’investimento possa essere durevole nel tempo e possa seguire i mutamenti del prodotto da immettere sul mercato.

Alcuni numeri

Secondo i dati di Ucima, l’associazione nazionale di categoria che riunisce, rappresenta e assiste i costruttori italiani di macchine per il confezionamento e l’imballaggio, l’industria italiana del packaging è leader mondiale, con una quota del mercato internazionale attorno al 26,5%; livello analogo a quello dell’altro grande paese manifatturiero, la Germania.
Il giro d’affari di settore nel 2020, che ha superato i livelli pre-crisi, s’attesta a 4,3 miliardi di euro. La maggiore area di sbocco è l’Unione Europea. Al secondo posto l’Asia, seguita dai paesi europei extra-UE, dall’America Centrale e Meridionale, dal Nord America.
Con riferimento ai paesi, la Cina è il primo mercato di sbocco, seguita da Stati Uniti e Francia. Le ultime analisi mostrano spiragli positivi, iI settore delle macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio conclude il primo semestre del 2021 con un +21% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Cresce l’export (+19,3%), mentre il mercato domestico registra un +31,2%.

macchine packaging alimentare

Il valore aggiunto di C.M.S. per il packaging alimentare

C.M.S. spa opera nel settore delle costruzioni meccaniche e delle lavorazioni per conto terzi da oltre 45 anni, durante i quali l’azienda si è sviluppata, ed ha raggiunto un elevato grado di competenze tecniche che le permettono di affrontare il mercato nazionale ed internazionale.

C.M.S. spa collabora con clienti di primaria importanza nel settore del packaging.

C.M.S. spa offre ai propri clienti un ciclo completo, che parte dalla coprogettazione, alle lavorazioni meccaniche, montaggio e collaudo della macchina completa, il tutto contraddistinto da un alto grado di innovazione.

C.M.S. spa pone una grande attenzione agli aspetti qualitativi di processo e di prodotto e in particolare a tutte le parti della macchina che risultano a contatto con il materiale di packaging ed a quelle a contatto con gli alimenti che attraversano le macchine.

Cosa significa Moca (Food Contact Material FCM)

Una macchina per il packaging alimentare è composta da un elevato numero di parti, ciascuna realizzata mediante le più svariate materie prime tecnologiche, in funzione del loro specifico scopo.

Le parti che manipolano il packaging alimentare, devono garantire di rispettarne le superfici, fondamentali per la protezione dell’alimento. Le parti invece che possono entrare in contatto con l’alimento devono rispettare gli stessi requisiti del packaging alimentare. Sono infatti Materiali a Contatto con gli Alimenti MOCA (Food Contact Material FCM) e sono sottoposti alle relative legislazioni e norme tecniche.

C.M.S. spa è il partner ideale per supportare il cliente a fronte di tutte le diverse esigenze relative alle macchine per il packaging alimentare, in quanto è strutturata per:

  • Garantire il reperimento e la gestione di tutte le materie prime e l’esecuzione dei trattamenti superficiali e/o di riporto utilizzati nel settore.
  • Eseguire le lavorazioni dei materiali secondo il disegno del cliente e rispettando severe GMP (Good Manufacturing Practices) interne, sviluppate per il settore specifico.
  • Assicurare la rintracciabilità del lotto o del singolo seriale, marcato sui componenti rintracciabili, per tutto il tempo richiesto dalle esigenze del cliente.
  • Correlare la rintracciabilità alle documentazioni accompagnatorie, quali certificazioni, misurazioni e dichiarazioni di conformità, nei modi concordati con il cliente.

Quelle elencate sopra, ed altre capacità di C.M.S. spa, sono il frutto di anni di esperienza nel settore. Esperienze e competenze, strutturate in un robusto Sistema di Gestione per la Qualità e per la Sicurezza Alimentare. Sistema conforme sia alla normativa ISO 9001:2015 che alla normativa ISO 22000:2018 e certificato regolarmente da enti terzi di prim’ordine.