Ciao Fabio, da quanto tempo lavori in CMS e quale mansione svolgi?
Sono stato assunto a fine ’99 e ho sempre lavorato nel Reparto Assemblaggio.
La mia avventura iniziò al fianco di Erino Marchi, una figura centrale per la nostra azienda, un uomo dal temperamento forte con una profonda conoscenza tecnica. Erino mi ha insegnato che è il disegno il vero «linguaggio» universale dei tecnici meccanici, siano essi progettisti o operatori d’officina. Come prima cosa, dovevo padroneggiare la comprensione di un disegno per svolgere correttamente il mio ruolo. E quindi iniziai così, con un foglio di carta tra le mani e tanta voglia di imparare.

Che cosa sognavi di fare da bambino?
Il pompiere!
E ci sono quasi riuscito: in CMS faccio parte della squadra di gestione delle emergenze. Non mi faccio prendere dal panico, conosco le basi del pronto soccorso e riesco a mantenere calma e lucidità anche nelle situazioni più difficili.

Cosa ti piace del tuo lavoro?
Vedere il prodotto finito.
Alla mattina preparo i miei attrezzi, inizio il mio lavoro e alla sera amo vederlo concluso, apprezzarne il risultato. L’impegno che metto quotidianamente in ciò che faccio e l’entusiasmo nel completare un progetto sono il vero motore delle mie giornate.
Un altro aspetto che apprezzo molto è la formazione. Siamo tutti in grado di sostituire un collega in caso di assenza senza dovere mai interrompere il flusso operativo del reparto. Di questo dobbiamo ringraziare il nostro Responsabile Gianluca Fontana, che cura con attenzione i nostri percorsi formativi, dotandoci di competenze trasversali e rendendoci tutti molto flessibili, versatili e intercambiabili all’interno del Team.

Come è cambiato il tuo lavoro con l’emergenza Coronavirus?
Stiamo certamente vivendo il periodo più difficile della storia dal secondo Dopoguerra, ma preferisco guardare a ciò che di buono il Covid ha portato, almeno per quanto mi riguarda. L’emergenza sanitaria ha fornito un’occasione importante per accelerare il mio processo di digitalizzazione. In questa battaglia, siamo affiancati da un alleato essenziale: la tecnologia. Ammetto di essere sempre stato restío, ma stavolta non ho potuto sottrarmi. Gli strumenti digitali si sono rivelati fondamentali per semplificare la gestione della mia vita familiare e della mia quotidianità. Ciò ha influito positivamente sul mio lavoro: se in passato preferivo utilizzare esclusivamente disegni cartacei ora mi avvalgo volentieri del supporto informatico e lavoro agevolmente anche con disegni in formato digitale.

Quale dei progetti in cui sei stato coinvolto ti è sembrato particolarmente interessante?
La mia esperienza professionale fino ad ora si è concentrata principalmente sui montaggi Tetra Pak. Ricordo con piacere quando, dopo appena un mese dalla mia assunzione, fui coinvolto negli assemblaggi delle prime TBA22, o quando fui incaricato di un rebuilding in loco. Mi piace molto l’intervento sul campo e mi appassiona interfacciarmi con progettisti e ingegneri, ma mi adatto a qualsiasi compito mi venga assegnato, purché sia impegnativo e conduca a risultati ben visibili. Mi attraggono le sfide, sono curioso e trovo molto stimolanti i nuovi progetti sui quali stanno lavorando i miei colleghi più giovani.

Hai fatto qualcosa, recentemente, di cui sei orgoglioso?
Mi è stato chiesto di affiancare alcuni colleghi di reparto per formarli. Assistere al loro apprendimento e ai loro progressi mi ha reso molto fiero. Ho ricevuto i complimenti non solo per l’impegno profuso durante i training ma anche per il mio cambiamento caratteriale. Ho una personalità molto forte, a tratti burbera, e ho dovuto limarne alcuni lati un po’ troppo spigolosi. Era giunto per me il momento di “cambiare approccio”. Ho impiegato tutte le mie forze in questa transizione e ora posso dire con grande soddisfazione di essere riuscito a fare dei grossi passi avanti. Forse ne posso ancora fare. Penso che il cambiamento non sia mai un errore ma un’opportunità.

Un solo aggettivo per definire CMS: quale sarebbe?
Sorprendente.
Per la capacità di affrontare periodi difficili e superarli attraverso il gioco di squadra.
Per la passione che mettiamo in ogni progetto.
Per l’energia con cui accogliamo il futuro.

Un messaggio in bottiglia per le nuove generazioni?
Mi rivolgo ai miei giovani colleghi di reparto.
Concentratevi sul vostro lavoro, siate perseveranti e prendetevi a cuore le vostre mansioni.
Svolgetele in modo preciso e sarete inattaccabili. Davanti ad un imprevisto ingegnatevi anziché gridare subito aiuto. E infine, accettate le critiche, anche quelle più dure. Talvolta cambiare il proprio punto di vista è illuminante. Solo così diventerete dei bravi professionisti.

Autore

  • Laura Solignani

    Laura Solignani

    Marketing & Communication